la perdita di un genitore

La perdita di una persona cara è senza dubbio una delle esperienze più dolorose della vita e difficile da capire soprattutto per un bambino.
Quando la persona persa è un genitore questo complica le cose e richiede da parte degli adulti, che rimangono col bambino, una presenza che rappresenti sicurezza e possibilità di espressione delle proprie emozioni e dei propri pensieri. Il rischio psicologico per un bambino che perde un genitore è molto alto, soprattutto fino agli 11 anni, perchè questa è l'età in cui la maggior parte delle sue sicurezze dipende dai genitori.
E' indispensabile che prima di tutto siano gli adulti ad affrontare il loro lutto e il loro dolore; solo così potranno aiutare ed accompagnare il bambino. In fondo non sono diverse le emozioni che grandi e piccoli si trovano a vivere davanti ad simile evento: rabbia, smarrimento, incredulità, tristezza, disorientamento, sfiducia.....
Spesso si cerca di non far vivere il dolore ai bambini. Questa strada si intraprende perchè si fa fatica a vederli soffrire, ma non li aiuta a diventare degli adulti che riescono a vivere le varie esperienze della vita con coraggio e forza senza paura di esprimere le proprie emozioni. Inoltre hanno anche loro diritto di vivere il lutto, il dolore per la persona amata.
Quindi prima di tutto è necessario spiegare loro cosa è accaduto, dando spiegazioni adeguate all'età, non paurose. Può essere anche l'occasione per arricchire il dialogo, con le personali o familiari credenze rispetto alla morte, alla spiritualità ecc.
I bambini fino a sei anni circa vivono nel "pensiero magico", ossia credono fermamente che i propri pensieri o le proprie azioni possano influire sugli accadimenti della realtà. Possono, di conseguenza, sentirsi colpevoli per la morte del genitore, magari perchè ci avevano litigato, gli avevano risposto male o avevano infranto delle regole il giorno prima. Quindi è molto importante dire la verità, per alleggerirli da questo senso di colpa pressante.
Raccontare la perdita significa non solo narrare gli eventi, ma anche le emozioni che il genitore o i parenti rimasti vivono. I bambini capiscono sempre come sta il loro genitore ed è certamente meglio che vengano a sapere della morte da parte sua, piuttosto che sperimentino uno sconforto, dello stesso, ma senza dargliene spiegazione. In quest'ultimo caso il bambino può trovarsi a sperimentare sentimenti di abbandono (ulteriori rispetto alla perdita fisica di un genitore) e di sfiducia del genitore che rimane con lui.
Fondamentale è inoltre offrire al piccolo uno spazio di ascolto, dove possa esprimere quello che vive: aiutarlo a trovare le parole per esprimere il dolore, ascoltandolo fino alla fine, senza interromperlo, senza voler concludere le frasi al posto suo e senza aver paura dei silenzi, che potranno esserci ed essere pronti a rispondere alle sue domande.
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Michela (domenica, 15 gennaio 2017 23:24)
bellissima e come ogni tua opinione interessantissima !
Un abbraccio